La storia di Gualtieri

Gualtieri,

Ultima modifica 30 agosto 2024

I primi reperti attestanti la presenza di insediamenti umani  a Gualtieri risalgono all’età del bronzo e sono da collegarsi al vicino insediamento terramaricolo di Santa Rosa (Poviglio); più consistenti i ritrovamenti relativi all’età del ferro e al periodo etrusco, che vanno a smentire la vecchia convinzione che Gualtieri dovesse la sua nascita ai Romani, come dimostravano i reperti archeologici, concentrati nella zona dell’attuale Palazzina e del Castellazzo, che indicavano questi luoghi come prima residenza stabile dei probabili colonizzatori dell’epoca.

Solo molto più tardi, alla fine del periodo romano, compare esplicitamente il nome di Gualtieri: è il periodo della dominazione longobarda, e il nome deriva forse da “Castrum Vulturena”,  poi “Castrum Walterii”, residenza fondata dal Longobardo Gualtiero (VII sec.):
Il nucleo urbano più antico di Gualtier è da identificare con la Chiesa di San Andrea, intorno alla quale si allinearono i primi edifici, che crearono la struttura della attuale Piazza Felice Cavallotti (sec. XI - XIII). La storia politica di Gualtieri, decisamente complessa e travagliata, ne vede passare il dominio da una mano all’altra.
Le date storiche fondamentali per Gualtieri sono  il 1479, anno in cui la località entra definitivamente in possesso della famiglia Este da Ferrara e il 24 Luglio 1567, quando Alfonso D’Este conferì l’investitura (arch. Catasto di Modena) di Castelgualterri al fedele Cornelio Bentivoglio,  luogotenente generale dello Stato Ferrarese.
Nel 1576 Gualtieri divenne da feudo marchesato; nel 1634 la Chiesa lo avocherà nuovamente a sé.
Nel 1796 il paese aderì alla Repubblica Cispadana. Nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia.
Il 9 novembre del 1879 si costituì la prima Società di Mutuo Soccorso e Prestito tra gli operai del comune di Gualtieri. Santa Vittoria si rese protagonista di una avanzatissima esperienza di cooperazione agricola. Alla vigilia della grande guerra, i cooperatori vittoriesi acquistarono la tenuta dei Greppi. L’inizio del secolo fu segnato da nuove piene del Po. Il 15 novembre 1951 l’acqua del Po invase la Bassa reggiana e raggiunse le chiavi di volta delle arcate di Piazza Bentivoglio a metri 3,80 di altezza. Da allora la ripresa socio-economica del comune è stata incisiva e costante.


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